• Pagine174
  • Prezzo15.00
  • Anno2006
  • ISBN978-88-8273-066-6
  • NoteVita delle forme 6
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Ernesto Nathan Rogers

Gli elementi del fenomeno architettonico A cura di Cesare de Seta

Di manuali di storia dell’architettura ve ne sono molti, mancano invece quei testi che possono introdurre lo studioso e soprattutto lo studente ai problemi del “fare” architettura. Una cosa è insegnare l’architettura, cosa ben diversa è introdurre ai problemi della pratica del costruire. Rogers, che è stato uno dei caposaldi dell’architettura contemporanea in Italia, ebbe l’ambizione in tutta la sua attività di studioso, di docente e di architetto di coltivare con passione questo interesse. Lo fece con la sapienza di un autentico maestro, legato alla grande lezione di Gropius, ma ben consapevole della crisi che aveva colpito – nel secondo dopoguerra – anche la veneranda scuola del Bauhaus. Questo testo mette a nudo tutte le difficoltà connesse alla progettazione: attività che Rogers considera non una semplice professione, ma una vera missione per dotare l’uomo di una casa, di un ambiente in generale, che sia organico alle esigenze del nostro tempo. Attraverso queste pagine che hanno un carattere godibile e discorsivo – un vero e proprio “avviamento” – ci si accosta ai segreti di questo affascinante mestiere. Proporlo all’attenzione di chiunque ami i problemi dell’architettura non è solo un doveroso omaggio alla memoria di Rogers, ma un modo di ricordarne la lezione che ancora oggi – a quasi quarant’anni dalla sua scomparsa – può svolgere una sua feconda funzione.

Ernesto Nathan Rogers nasce da una famiglia della colta borghesia ebraica nel 1909 a Trieste, dove è sepolto, e muore nel 1969. Il padre è un cittadino inglese ma Ernesto, formatosi alla cultura italiana, rinuncia alla cittadinanza britannica. Dopo aver completato gli studi di architettura nel Politecnico di Milano, nel 1932 insieme con Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso ed Enrico Peressutti costituisce lo studio di architettura BBPR, simbolo di un metodo e di una logica professionale basata sulla discussione e sul coinvolgimento collettivo ed inizia la sua attività nella stessa Milano. L’opera architettonica di Rogers è molteplice e dislocata in Italia e all’estero, basti ricordare la celebre Torre Velasca di Milano, la sistemazione dei Musei del Castello Sforzesco e la Chase Manhattan Bank, sempre a Milano ed inoltre la sede dell’Olivetti a Barcellona. Personalità di grande prestigio, E. N. Rogers nel dopoguerra diventa uno dei protagonisti del dibattito architettonico internazionale. La sua curiosità intellettuale e il piacere della divulgazione della sua disciplina lo portano ad avere una grande influenza teorica sulla cultura architettonica italiana del tempo, come direttore delle riviste “Domus” (dal 1946 al ’47) e “Casabella” (dal 1953 al ’65). Un impegno che integra armonicamente il suo compito di docente universitario, con il quale acquisisce, nei fatti, il carisma di vero “maestro”.

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