• Pagine144
  • Prezzo12.00
  • Anno2004
  • ISBN 978-88-8273-038-3
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Jacob Grimm

Sull’origine del linguaggio

Nel novembre del 1850 Schelling leggeva all’Accademia delle Scienze di Berlino le sue Premesse alla questione sull’origine del linguaggio. Appena due mesi dopo, nel gennaio del 1851, Jacob Grimm, forte della sua ormai incontestabile affermazione nell’ambito della germanistica nascente, proponeva a sua volta al medesimo ed autorevolissimo uditorio la propria interpretazione dell’origine del linguaggio.
E' ancor oggi difficile, e per molti versi inaspettato, collegare direttamente i fratelli Grimm, in particolare il maggiore dei due, Jacob, a temi generalmente ritenuti lontani dal mondo delle fiabe e delle tradizioni popolari. Cosa lega infatti l'universo “fanciullesco” della favola a quello ben più “austero” dell'indagine filosofica sull'origine del linguaggio? Eppure il legame c'è, e Jacob Grimm, in questo suo notevole saggio, rispondendo pubblicamente alle precedenti Premesse dell'ormai anziano e importante filosofo della scena berlinese, si propone di mostrarlo con forza ed evidenza: il legame tra la fiaba e l'origine del linguaggio va ritrovato, sostiene Grimm, nella vita spontanea, popolare della lingua che, appunto alle sue origini, è “fiaba” mentre, nei suoi risultati, diversi da popolo a popolo, è linguaggio storicamente determinato.
Vengono qui presentate insieme, l’una dopo l’altra, le Premesse di Schelling e la dissertazione che Grimm scrisse quasi in risposta a quelle. Un’introduzione di Giampiero Moretti fa da guida alla lettura di questi scritti.

Jacob Grimm (1785-1863) fu insigne filologo e fondatore della germanistica. Insieme al fratello Wilhelm dedicò tutta la sua esistenza alla riflessione sul linguaggio come fenomeno universale ma anche popolare e tradizionale. Il suo nome è legato, tra l’altro, al monumentale Dizionario tedesco e agli scritti sulle antichità giuridiche e sulla mitologia tedesca e nordica; a tale ambito di ricerca vanno altresì ricondotte le Favole.

Friedrich W. J. Schelling (1775-1854) è figura centrale nella filosofia idealistica e romantica tedesca. La riflessione sulla mitologia e sulla rivelazione cristiana, entrambe intese come fenomeni storici, ha occupato la quasi totalità del secondo periodo della sua speculazione, culminato nella teorizzazione della «filosofia positiva». Allo stesso periodo risalgono le Premesse qui tradotte.

  • 24 Febbraio 2008 Il Giornale pdf