• Pagine160
  • Prezzo14.00
  • Anno2004
  • ISBN 978-88-8273-053-6
  • NoteSartriana n. 2
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Jean-Paul Sartre

La mia autobiografia in un film Una confessione

Questo testo è la trascrizione della sceneggiatura del documentario Sartre par lui-même, costituito da una serie di conversazioni di Jean-Paul Sartre con Simone de Beauvoir e con gli intellettuali che più erano stati vicini alle sue imprese culturali e politiche. Girato per la maggior parte nel 1972, il documentario fu interrotto per motivi finanziari, e fu completato tra il 1975 e il 1976. In quello stesso anno fu presentato in anteprima al Festival di Cannes, ottenendo unanimi consensi di critica e di pubblico.
L’intenzione di Sartre e dei suoi interlocutori era quella di completare e di prolungare la ricostruzione autobiografica che era racchiusa nel romanzo Les mots, del 1964, che valse allo scrittore francese il premio Nobel per la letteratura. Come è noto, egli lo rifiutò per il sospetto dichiarato che lo si volesse annoverare tra gli scrittori “borghesi”. Ma, rispetto a Les mots, il testo di queste conversazioni filmate costituisce non solo una integrazione cronologica dell’autobiografia di Sartre, ma aggiunge, al tema della sua storia di scrittore, la storia dell’evoluzione del suo impegno intellettuale e politico. Non va dimenticato che siamo nei primi anni Settanta, anni che rappresentarono per la Francia e per l’Occidente un momento di fortissima contestazione politica e di tensione ideologica. Sartre fu un protagonista tra i più significativi di quella cultura radicale.
Un libro cruciale, dunque, spaccato di una vita intensissima, raccontata da Sartre sin dagli anni della sua adolescenza, agli inizi del secolo, fino al Sartresettantenne. La Grande Guerra, i totalitarismi, l’esperienza da lui vissuta dei campi di concentramento nazisti, la resistenza, l’esistenzialismo, la rottura con Merleau-Ponty e Albert Camus, la guerra fredda, la guerra d’Algeria, il Vietnam, il ’68, il maoismo… tutto questo è passato in rassegna, sempre sotto un’angolazione problematica che cerca di rimanere fedele al ruolo dello scrittore e dell’intellettuale.

Jean-Paul Sartre (1905-1980) è forse l’esponente più rappresentativo dell’esistenzialismo ed uno degli intellettuali francesi contemporanei più noti nel mondo. Versatile e poliedrico, la sua attività ha attraversato vasti campi del sapere: dalla filosofia alla letteratura, dal teatro al cinema, dal giornalismo alla politica. Tra le sue maggiori opere ricordiamo, per la filosofia, L’essere e il nulla e la Critica della ragione dialettica e per la narrativa, fra tante, La nausea. Nel 1964 fu insignito del premio Nobel per la letteratura, che rifiutò.

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