• Pagine184
  • Prezzo20.00
  • Anno2013
  • ISBN978-88-8273-137-3
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Joachim Ritter

Estetica e modernità Lezioni di estetica filosofica (1947/48 e 1962)

Perché solo nell’età moderna nasce l’estetica? Perché solo allora, ossia a partire dal Settecento, si comincia ad apprezzare la bellezza della natura e si ritiene l’arte capace di dire la verità sulle cose? La risposta di Ritter è tanto limpida quanto meditata: nell’età moderna solo l’arte può frenare il disincanto scientifico e razionalistico del mondo. Solo nella sfera estetica, infatti, sopravvive lo sguardo libero e contemplativo sulla totalità dell’essere che per gli antichi costituiva la massima felicità. Queste lezioni, risalenti agli anni 1947/48 e 1962, ma inedite anche in Germania fino al 2010, hanno esercitato una potente influenza su un’intera generazione di filosofi che ebbero l’occasione di ascoltarle. Ed è agevole capire perché. Esse offrono, infatti, un’introduzione didatticamente assai efficace all’estetica (filosofica) e ad alcuni suoi concetti fondamentali (bello, sublime, immagine, genio, mimesi e soprattutto natura in quanto paesaggio), ma anche una profonda e suggestiva reinterpretazione della centralità della dimensione estetica nel mondo contemporaneo.

​Joachim Ritter (1903-1974), eminente filosofo e accademico tedesco, ha svolto la sua intera carriera universitaria a Münster, ricoprendo tutte le cariche accademiche fino al rettorato (1962-63). Iniziatore e curatore del monumentale “Dizionario Storico della Filosofia” (Basel-Stuttgart 1971 sgg.), Ritter - un autentico maestro nella “storia dei concetti” - ci ha lasciato studi fondamentali su Aristotele, Agostino, Cusano, Hegel e, appunto, sull’estetica. In italiano sono tradotte le seguenti opere: Hegel e la rivoluzione francese (Napoli, 1970), Metafisica e politica. Studi su Aristotele e Hegel (Casale Monferrato, 1983), Paesaggio. Uomo e natura nell’età moderna (Milano, 1994), Soggettività (Genova, 1997).

  • 1 Aprile 2013 La Stampa pdf